Si riapre oggi in Assemblea legislativa la vicenda Apt Servizi, con l’intervento della presidente Apt, Liviana Zanetti, in un’audizione in commissione Bilancio, affari generali e istituzionali in seduta congiunta con la commissione Politiche economiche.
Il caso dell’Azienda di promozione al turismo dell’Emilia-Romagna, accusata di aver pagato rimborsi spese a giornalisti, scoppiato lo scorso luglio, ha portato ad agosto alle dimissioni volontarie di Fabio Grassi, capo ufficio stampa e responsabile della comunicazione Apt.
Oggi la presidente dell’azienda Zanetti nello specificare che sono ancora in corso verifiche per appurare il coinvolgimento di Grassi, ha dichiarato che tutti i dipendenti di Apt Servizi che svolgono una missione hanno diritto a un rimborso spese compilando un apposito modulo. Ha specificato inoltre che il controllo di tutte le procedure è affidato ad un organismo di vigilanza con potere autonomo, i cui risultati finiscono in una relazione annuale rivolta al cda e al collegio sindacale.
“Vorremmo sapere in questi diciotto anni in cui Fabio Grassi ha lavorato per Apt Servizi cosa è successo e quali controlli sono stati fatti sul suo operato” chiede dunque Raffaella Sensoli (M5s), dopo aver visionato i documenti presentati con rimborsi a dirigenti di televisioni nazionali. “Andrebbe tracciato un confine tra promozione e informazione” afferma la consigliera che parla anche di “problema etico”.
Massimiliano Pompignoli (Ln) ha sottolineato inoltre che la presenza di un organo di vigilanza autonomo non scarica la responsabilità del consiglio d’amministrazione e del suo presidente. Risulta anche discutibile, secondo il consigliere che solo dal 9 agosto Apt Servizi sia venuta a conoscenza dei rimborsi fasulli, “peraltro attraverso un giornale. E prima cosa succedeva? Qualcosa evidentemente non ha funzionato”.
Perplessità anche da parte di Stefano Bargi (Ln) soprattutto riguardo il fatto che “giornalisti Rai abbiano ottenuto rimborsi spese da Apt. La Rai dovrebbe essere attenta al territorio anche senza contributi”.
“Abbiamo capito- è infine intervenuto Tommaso Foti (Fdi-An)– che la maggioranza ha già deciso chi condannare e chi assolvere. Oggi abbiamo un eccellente assente, chi si è dimesso dall’incarico”. Il consigliere ha inoltre chiesto che ci siano controlli più attenti e che, in caso di processo, Regione e Apt si costituiscano in parte civile.