Scuola giovani e cultura

Sport: “Il 73% degli emiliano-romagnoli fa regolarmente attività sportiva”

In commissione Cultura e sport presentati gli obiettivi del Nuovo Piano triennale dello sport e i dati sulla pratica sportiva in Emilia-Romagna: attenzione all’inclusività e ai territori alluvionati

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Cresce la pratica sportiva in Emilia-Romagna: il 73,2% della popolazione attiva fa regolarmente sport o attività fisica. La crescita c’è stata anche nel periodo della pandemia, secondo quanto riscontrato da un’indagine che ha coinvolto cento società sportive, 4mila studenti e un migliaio di persone intervistate telefonicamente. Si è però registrato un calo dei tesserati delle società sportive, poiché negli anni del Covid molte persone si sono approcciate allo sport in modo più libero. In Emilia-Romagna ci sono oltre 10mila società attive, una per ogni 400 abitanti, oltre 6mila impianti e più di 17mila spazi di attività. Il 20% degli impianti è scolastico mentre l’85% è privo di barriere architettoniche. Il 35% delle strutture ha più di 30 anni ma negli anni sono stati fatti investimenti significativi per adeguarli. Il 39% dei cittadini emiliano romagnoli pratica sport almeno una volta a settimana, il 29% almeno 2-3 volte a settimana.

Partendo da questi dati, presentati in commissione Cultura e sport presieduta da Stefania Bondavalli, verrà definito il Piano triennale dello sport per il triennio 2024-2026. A fare il punto è stato il capo della segreteria politica della giunta Giammaria Manghi che ha sottolineato come “il tema degli inattivi sia da approfondire perché è correlato allo stato di salute delle nostre comunità”. Manghi ha quindi ricordato “la sinergia con le società sportive, che sono il tessuto dei nostri territori, e la collaborazione con le scuole. Temi portanti, verso cui indirizzare il nuovo Piano nel prossimo triennio, saranno quelli della pratica sportiva anche nelle scuole dell’infanzia, dall’età di 5 anni, sul tema dell’inclusività e delle pari opportunità. Altro obiettivo, sostenere i comuni alluvionati nella ricostruzione, il prima possibile, di tutta l’impiantistica sportiva danneggiata. A gennaio contiamo di far arrivare in Aula il testo definitivo”. “Cruciale -ha concluso Manghi- sarà la riforma dello sport che prevede nuove forme giuridiche degli enti sportivi, sgravi fiscali per determinate tipologie di attività e l’introduzione del Registro delle attività sportive”.

L’illustrazione ha aperto il dibattito fra i consiglieri.

Francesca Maletti (Partito democratico) ha sottolineato “l’importanza di fare sport rispetto al tema di prevenzione, benessere e salute. Per quanto riguarda gli impianti è importante un monitoraggio di quelli più datati, che hanno bisogno di soluzioni energetiche innovative ma soprattutto di migliore fruibilità. L’85% delle strutture sportive senza barriere architettoniche è comunque un risultato buono”.

Maura Catellani (Lega) ha rimarcato come “le società piccole riempiono i nostri territori e sono l’humus per le nostre comunità. Sarà interessante vedere come si intreccerà il Piano con la riforma nazionale dello sport. Corretto collegare il tema dello sport con quello della disabilità”.

Valentina Stragliati (Lega) ha fatto “un plauso a questa proposta che poi analizzeremo in maniera dettagliata col materiale a disposizione. È un contenitore ampio. I giovani dovrebbero essere più stimolati alla pratica sportiva perché lo sport è salute e prevenzione di tante patologie”.

(Lucia Paci)

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