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Studenti di Morciano in visita al museo OGR, Petitti: “Lavoro e salute inscindibili”

Gli studenti dell’Istituto Gobetti di Morciano (Rimini) sono stati in visita al “Presidio di memoria” sulle Officine Grandi Riparazioni allestito in Assemblea legislativa”. La presidente Emma Petitti: “Bisogna tutelare la salute e la sicurezza sui posti di lavoro”. A marzo i ragazzi coordinati da Tamara Balducci e Michele Di Giacomo realizzeranno una perfomance sul binomio OGR-salute

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Emozionati, curiosi, interessati. Per gli studenti dell’Istituto comprensivo Gobetti-De Gasperi di Morciano la visita al “Presidio di Memoria-La storia delle OGR in Assemblea legislativa“, è stata una lezione di vita e di educazione civica.

Accompagnati dagli insegnanti Angela Serafina Carolei, Chiara Giannatiempo e Francesco De Nunzio le studentesse e gli studenti delle classi IV S Scienze umane e III L Tecnico meccanico dell’Istituto riminese, hanno visitato lo spazio che nella sede dell’Assemblea legislativa della Regione una collezione di attrezzi da lavoro e foto che ricordano la storia delle Officine grandi riparazioni di Bologna e la tragedia dell’amianto pagata a caro prezzo dai lavoratori delle ferrovie e dai loro famigliari, molti dei quali sono morti a causa delle conseguenze dell’esposizione alle polveri di amianto.

A fare gli onori di casa la presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti che ha ricordato come “la storia delle Officine Grandi Riparazioni (OGR) delle Ferrovie dello Stato di Bologna e di Rimini appartiene a tutti noi. È la storia del nostro territorio: è il racconto dei lavoratori e delle lavoratrici di queste città, dei sacrifici fatti e della crescita economica alla quale hanno contribuito. Racconta anche di temi complessi e delicati come la necessità di tutelare, ora come allora, la salute e la sicurezza sul posto di lavoro, perché di lavoro non si può morire”. Per Emma Petitti “questo spazio di memoria è stato fortemente voluto dall’Assemblea legislativa. È un luogo didattico che, attraverso fotografie, utensili e attrezzature, racconta la vita all’interno della fabbrica: dall’innovazione tecnologica al dramma dell’amianto che nel tempo si è portato via più di 300 ex lavoratori”.

Nel corso della visita, organizzata da Afeva-Cgil in collaborazione con l’Associazione città visibili, guidata da Tamara Balducci, ex operai delle OGR hanno fatto lezione di storia agli studenti.

“Tenere viva la memoria di una tragedia ignorata come quella delle morti per amianto è un dovere civile, oltre che una passione democratica che accomuna molte persone: è stata una grande emozione vedere l’interesse degli studenti e la passione dei loro insegnanti nonché la determinazione degli ex operai nel trasmettere le loro storie. È la conferma che la memoria è la cura per le collettività del futuro”, ha spiegato Tamara Balducci, che, nella sua veste di artista insieme a Michele Di Giacomo sta curando i laboratori tematici con cui gli studenti del Gobetti-De Gasperi stanno studiando la storia delle OGR di Rimini e delle morti per amianto. Al termine di questi focus di studio gli studenti stessi realizzeranno una performance dedicata al binomio OGR-salute che si terrà nella aula magna del Gobetti-De Gasperi a fine mese.

“Questo luogo della memoria ricorda la tragedia dell’amianto e della mancata tutela della salute sul posto di lavoro. Per questo è importante proseguire il coinvolgimento delle scuole. Le lavoratrici e i lavoratori sono grati per l’impegno teso a valorizzare questa pagina di storia del movimento operaio e delle lotte per coniugare i diritti alla salute e al lavoro”, ha evidenziato Andrea Caselli dell’Associazione familiari e vittime dell’amianto (AFeVA), che ha sottolineato come “fare memoria significa fare cultura, cultura del lavoro. La storia di una fabbrica come le OGR e, più in generale, la storia delle ferrovie, accompagna la storia d’Italia. È anche, però, una storia di mancato rispetto della salute dei lavoratori che è necessario ricordare e raccontare. Il museo delle OGR in Assemblea legislativa vuole essere questo: un presidio di memoria nonché un punto di riferimento e un luogo di riflessione per interrogarsi sul presente, sulla necessità di conciliare lavoro, salute, ambiente e giustizia sociale”.

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(Luca Molinari)

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