Ambiente e territorio

Rontini (Pd): alluvione, chiarire funzioni Struttura commissariale

La consigliera ha chiesto di chiarire i motivi per i quali il generale Ciotti non è più direttore operativo della Struttura. La vicepresidente Irene Priolo: “Non conosco le motivazioni. L’auspicio è che le attività possano proseguire senza interruzione”

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Manuela Rontini (Pd)

La giunta riferisca se ci sono stati cambi di responsabilità nella Struttura commissariale per la ricostruzione post alluvione in Emilia-Romagna. In particolare, se è vero che il generale di divisione dell’Esercito Domenico Ciotti non sarebbe più direttore operativo della Struttura. Lo chiede con un’interrogazione a risposta immediata in Aula Manuela Rontini (Partito democratico) che, nel caso la notizia venga confermata, invita l’esecutivo a specificare da quando e per quali ragioni.

“I dati contenuti nel rapporto tecnico scientifico sono inequivocabili -ha sottolineato la consigliera- l’alluvione di maggio ha provocato l’esondazione di 23 corsi d’acqua, con la dispersione di 350milioni di metri cubi di acqua. Si sono registrate più di 68mila frane. Alla luce di questa complessità il decreto legge di nomina del commissario ha dettagliato i suoi compiti, tra cui la redazione di un piano speciale per le opere pubbliche danneggiate, per i beni culturali, per il dissesto idrogeologico, per le infrastrutture ambientali con particolare attenzione agli impianti di depurazione e per le strade”.

“E’ necessario proseguire in un quotidiano lavoro volto alla messa in sicurezza del territorio, con la massima operatività e la piena collaborazione tra tutti i diversi livelli Istituzionali, come del resto è stato fin qui fatto”. “Un cambio di responsabilità nella struttura -ha aggiunto Rontini- sarebbe motivo di preoccupazione per il futuro della ricostruzione in Emilia-Romagna, a partire dalla realizzazione dei piani speciali”.

Ha risposto la vicepresidente Irene Priolo: “Confermo che il generale Ciotti non fa più parte della Struttura dall’8 dicembre ma non conosco le motivazioni. Condivido le preoccupazioni perché il generale era la figura di riferimento per la struttura regionale nell’interlocuzione con gli enti locali e per l’impostazione complessiva della gestione commissariale. Questi cambi non fanno bene e l’auspicio è che le attività possano proseguire senza interruzione di sorta, a partire dai piani speciali”.

La consigliera ha replicato: “Avrei preferito essere smentita ma era necessario un chiarimento anche per tutti coloro che sono interlocutori della struttura e con cui si sta cercando di fare un lavoro dedicato alla ricostruzione. Auspico che non cambi l’impegno che la Struttura in primis e tutti gli enti coinvolti devono continuare a dedicare quotidianamente alla ricostruzione”.

(Lucia Paci)

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