Sanità e welfare

Mastacchi (Rete civica): Parma, meno posti all’Ospedale di comunità, più accessi al Pronto soccorso

“Il problema è il sovraffollamento a cui si aggiunge la carenza di professionisti per le urgenze”. L’assessore Donini: “Riorganizzazione temporanea. A breve i posti letto torneranno dov’erano e saranno tra 20 e 24”

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La Regione spieghi “se ridurre i posti letto dell’ospedale di comunità (Osco) a Parma non determini contestualmente un aumento degli accessi impropri al Pronto Soccorso, in un momento in cui il problema prioritario è rappresentato dal sovraffollamento, un fenomeno che negli ultimi anni è in continuo peggioramento e a cui si aggiunge la difficoltà di avere le risorse umane adeguate per rispondere tempestivamente ai pazienti che giungono in Pronto Soccorso, con un bisogno urgente o emergente”.

E’ la domanda posta, al question time, da Marco Mastacchi, capogruppo di Rete civica. A rispondergli in Aula è stato Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la salute. “Sono d’accordo con lei sull’importanza degli Osco. Il nostro servizio sanitario è caratterizzato dalla flessibilità. L’Osco è stato attivato nel luglio 2023. La riorganizzazione ha comportato la modifica dei 12 posti letto, ma questa rimodulazione è temporanea. Entro i primi giorni di gennaio i posti letti saranno tra 20 e 24  verranno spostati al primo piano”.

Mastacchi si è detto “soddisfatto perché le cose torneranno come prima”.

Nei giorni scorsi, ha ricordato il consigliere, la Direzione dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma ha comunicato che al 1 dicembre 2023 “i posti letto della “SEZIONE A” al 2° piano del padiglione Barbieri saranno così riorganizzati: 12 posti letto dell’Ospedale di comunità afferente alla Struttura complessa Clinica Geriatrica e 16 posti letto ordinari per acuti, afferenti alla Struttura complessa Medicina Interna di Continuità”. Secondo Mastacchi, questa riorganizzazione rappresenta un cluster “accettando pazienti che già sono in Pronto Soccorso, andando a snaturare la funzione dell’Ospedale di comunità che è quella di promuovere la riduzione dei ricoveri inappropriati e i percorsi di deospedalizzazione, garantendo al contempo un’omogenea risposta assistenziale territoriale in tutto il territorio nazionale”.

(Gianfranco Salvatori)

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