Ambiente e territorio

La Bonifica Parmense gestirà il canale Cavo Gandiolo

Subentra al vecchio Consorzio fondato nel 1912. Parere favorevole della commissione Politiche economiche

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La gestione del Cavo Gandiolo, canale di scolo e irrigazione collegato al fiume Taro, passa dal Consorzio Cavo Gandiolo al Consorzio della Bonifica Parmense, nel comune di Noceto, a seguito dello scioglimento dello stesso Consorzio Cavo Gandiolo. Disco verde della commissione Politiche economiche presieduta da Manuela Rontini alla proposta della giunta che recepisce le richieste dei consorzi interessati all’insegna di una gestione più efficace e ottimale del canale.

Il Consorzio della Bonifica Parmense avrà, dunque, la gestione e la funzione di Autorità Idraulica del Cavo Gandiolo, svolgendo le funzioni di Polizia Idraulica anche ai fini della gestione delle emergenze. La Regione ha anche stabilito che le eventuali concessioni demaniali in essere sono valide fino a regolare scadenza e fino ad allora i canoni sono introitati dalla Regione Emilia-Romagna, mentre i canoni relativi alle nuove concessioni per occupazione di beni del demanio idrico attinenti al bacino del Cavo Gandiolo sono riscossi e introitati dal Consorzio della Bonifica Parmense.

“È importante la continua acquisizione dei vecchi Consorzi privati ai Consorzi di Bonifica, che, essendo enti strutturati che ricevono risorse pubbliche, sono più adatti a gestire i canali. Speriamo che la Regione prosegua in questa attività di acquisizione delle realtà private, visto che il nostro territorio ha una grande necessità di gestione dal punto di vista idraulico”, spiega Emiliano Occhi (Lega).

“La Regione ha lavorato per oltre un anno per questa novità che porta un aiuto al territorio di Parma: garantisce la cura del territorio anche alla luce di quelle che erano le sempre maggiori difficoltà del gestore privato nell’attività legata al Cavo Gandiolo”, sottolinea Matteo Daffadà (Pd).

(Luca Molinari)

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