Prosegue, con l’esame dell’articolato e degli emendamenti, nella commissione Territorio, presieduta da Paolo Burani, l’iter del progetto di legge volto ad adeguare la normativa regionale in materia di edilizia alle innovazioni introdotte, a livello nazionale, dal cosiddetto “decreto salva casa”.
Due le leggi regionali coinvolte dal processo di revisione: la legge 15 del 2013 e la legge 23 del 2004. Sono diverse le modifiche da recepire, alcune riguardanti nuove ipotesi di attività di edilizia libera (installazione nei porticati delle vetrate panoramiche amovibili e posa di elementi per la protezione dal sole), altre relative alla disciplina dello stato legittimo degli immobili. Altre innovazioni da introdurre, nella norma regionale, riguardano le tolleranze costruttive e la disciplina sulla regolarizzazione degli abusi edilizi.
“Il nostro dovere è quello di recepire la legge, tenendo però al centro anche il valore del lavoro svolto in questi anni – afferma Anna Fornili (Pd), relatrice di maggioranza -. La norma regionale ha sempre cercato di tutelare la qualità e la dignità degli spazi in cui viviamo, lavoriamo e ci spostiamo”. Fornili passa poi a elencare alcune problematiche del ‘Salva casa’. “C’è una criticità sugli standard minimi – sostiene – che rischiano ora di essere ridotti, compromettendo la dignità abitativa per fasce di popolazione che non possono permettersi alternative. C’è il tema della chiusura dei portici: immaginate cosa diventerebbero via Indipendenza a Bologna o la via Emilia se venissero chiusi tutti i portici. Per questo ritengo fondamentale che sia mantenuta la postilla secondo cui la norma non può essere applicata in presenza di servitù di uso pubblico, passaggi o affacci”. E, anche sulle tolleranze e sui cambi d’uso, il rischio “è quello di legittimare irregolarità in un’ottica quasi di sanatoria ex post, e questo rappresenta un tema delicato, da affrontare con grande attenzione. Esistono però anche elementi positivi come la sanabilità in ambito paesaggistico e quella in ambito strutturale”, afferma Fornili.
“Fra le novità introdotte dal decreto Salva casa, assumono particolare importanza quelle sulla semplificazione e agevolazione del mutamento di destinazione d’uso – sostiene invece il relatore di minoranza, Francesco Sassone (FdI) -. Il progetto di legge regionale sembra limitare l’efficacia della norma statale, riducendone la portata innovativa e gli effetti semplificatori”. “Il cambio di destinazione d’uso è uno strumento di rigenerazione urbana fondamentale – prosegue Sassone – e il Salva casa offre un’opportunità che va colta, anche per dare un contributo al contenimento dell’emergenza abitativa”. Anche sull’applicazione dei nuovi requisiti igienico-sanitari agli alloggi oggetto di interventi di recupero “l’interpretazione regionale appare restrittiva rispetto allo spirito del decreto, rischiando di ridurre le opportunità di intervento, in particolare escludendo le operazioni di demolizione e ricostruzione: mantenere l’attuale assetto normativo regionale rischia di tradursi in un’occasione mancata”, sottolinea ancora Sassone.
Proprio “per cogliere le opportunità del decreto”, sono stati proposti diversi emendamenti a firma di Fratelli d’Italia, sottoscritti anche da Rete civica, che sono stati respinti. Anche gli emendamenti del consigliere della Lega, Tommaso Fiazza, sono stati respinti dalla maggioranza. “Abbiamo proposto interventi precisi per evitare vincoli inutili, vecchie rigidità urbanistiche e nuovi ostacoli burocratici – spiega Fiazza -. Misure che avrebbero facilitato il recupero edilizio, rese omogenee le regole fra i Comuni e dato certezze a chi vuole mettersi in regola, ma la maggioranza ha scelto di tirare il freno a mano. Lavoreremo affinché possano essere recepiti in aula”.
L’assessora alla Programmazione territoriale, Irene Priolo, infine, ha portato il suo saluto alla Commissione. “La nostra Regione possiede già un impianto normativo su cui abbiamo inserito il ‘Salva casa’, mantenendo comunque la nostra visione, perché una legge sull’edilizia non può scardinare le regole dell’urbanistica e della pianificazione. Colgo l’occasione per ringraziare i relatori e i commissari per il lavoro svolto, un lavoro portato avanti nel rispetto delle opinioni diverse che la politica rappresenta”, conclude Priolo.
Gli articoli di legge (alcuni ulteriormente emendati con proposte del Pd) hanno ricevuto, a maggioranza, il parere favorevole della commissione Territorio in vista dell’approdo nell’aula dell’Assemblea legislativa.
(Brigida Miranda)