La ricerca sul nucleare del futuro passa dal centro Enea del Brasimone sull’Appennino di Bologna.
La commissione Politiche economiche, guidata Luca Giovanni Quintavalla, ha visitato in mattinata il centro ricerche Enea al Brasimone, nel Comune bolognese di Camugnano. I componenti della commissione, accompagnati dal presidente dell’Assemblea legislativa Maurizio Fabbri e dall’assessore regionale allo Sviluppo economico e all’energia Vincenzo Colla, hanno incontrato il direttore generale di Enea Giorgio Graditi, con il direttore del dipartimento nucleare Alessandro Dodaro e il responsabile della divisione sistemi nucleari per l’energia Mariano Tarantino, per fare il punto sui progetti di ricerca che sta portando avanti il polo scientifico e tecnologico del Brasimone.
Si tratta di uno dei poli di riferimento a livello internazionale sul nucleare di ultima generazione, da oltre venti anni – informa Enea – tra i leader nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie per la fissione e la fusione nucleare.
Un bagaglio di conoscenze che, in particolare nel nucleare da fissione, ha portato a collaborazioni con i principali attori del settore. È del 2022 l’accordo tra Enea e la società “newcleo” per la realizzazione nel Brasimone di un prototipo non nucleare di reattore raffreddato al piombo, un investimento da 90 milioni di euro al 2030, di cui oltre 35 milioni già spesi. “newcleo” sta, infatti, sviluppando i primi reattori (che verranno poi fabbricati in Francia, Gran Bretagna e Slovacchia) in grado di riciclare e poi eliminare le scorie nucleari. I reattori di quarta generazione di “newcleo” sfruttano il piombo (e non l’acqua) nella refrigerazione: il piombo, insieme ad avanzati sistemi di sicurezza passiva, elimina il rischio di incidenti nucleari. Nata a Londra, “newcleo” ha trasferito la sede principale a Parigi nel 2024. Con un parco di infrastrutture sperimentali avanzate, il centro Enea è, quindi, oggi un hub internazionale sull’innovazione nucleare.
Oltre alle applicazioni energetiche, i dati diffusi da Enea parlano di un polo di rilievo anche nelle attività legate all’utilizzo del nucleare per altre applicazioni, tra cui salute e sicurezza ambientale. Qui, infatti, si stanno conducendo progetti sulla medicina nucleare: verrà realizzata, in particolare, un’infrastruttura multifunzionale per applicazioni innovative delle radiazioni ionizzanti nella diagnosi oncologica e nella radioterapia, inoltre, attraverso un impianto che applica i principi della fusione nucleare a confinamento magnetico, verranno prodotti radiofarmaci. È attivo anche un accordo con la Regione Emilia-Romagna per la formazione di piloti di droni che possono operare anche in ambiente critico.
“Siamo oggi al Brasimone – spiega il presidente Luca Giovanni Quintavalla – per riaffermare la centralità di questo centro, che è un’eccellenza a livello mondiale e fiore all’occhiello per l’Emilia-Romagna. Confermiamo, come Regione Emilia-Romagna, l’impegno a sostenere, anche con risorse economiche, i progetti sulle nuove tecnologie che qui al Brasimone si portano avanti, con l’obiettivo anche di potenziare le sinergie tra Enea e il sistema produttivo regionale”.
“E’ necessario – sottolinea il presidente Maurizio Fabbri – fare conoscere l’attività del Brasimone ai territori, aprire ai cittadini e alle scuole, a partire dall’Appennino. Buone pratiche come quelle portate avanti da Enea possono essere replicate, e serve sviluppare questo potenziale. Stanno nascendo nuove opportunità e la strada è quella giusta”. Conclude con un impegno: “L’Assemblea legislativa continuerà a sostenere progetti di questo tipo, che possono avere uno sviluppo in tutta la regione”.
Interviene poi l’assessore Vincenzo Colla sulle prospettive in ambito energetico: “Questo luogo fa riflettere. Dobbiamo sfruttarlo il più possibile, ed è importante il coinvolgimento del privato: l’energia è sempre un mix di tanti aspetti, il gas – ad esempio – è ancora centrale per il sistema produttivo, ma questo non vuole dire che mancherà il nostro impegno sulla sostenibilità. Dunque, avanti tutta sulle rinnovabili mentre bisogna aprire una discussione su quello che è il sistema energetico nel suo insieme. Servono investimenti importanti”. Prosegue sul progetto “newcleo”: “Progetto bellissimo, che noi sosteniamo, la ricerca sul piombo deve proseguire, questi brevetti devono restare in Italia, e a beneficiarne sarà anche la manifattura regionale”.
“Il centro ricerche Enea del Brasimone rappresenta un punto di riferimento strategico a livello internazionale per lo sviluppo di tecnologie nucleari avanzate”, spiega poi Giorgio Graditi, direttore generale di Enea. “La nostra missione – rimarca – è contribuire, attraverso la ricerca scientifica e l’innovazione, alla costruzione di un sistema energetico sostenibile, sicuro e competitivo. In questo contesto, la collaborazione con la Regione Emilia-Romagna riveste un ruolo fondamentale, in particolare per quanto riguarda le attività nei settori delle tecnologie energetiche, della formazione specialistica, della salute, dell’impiego di tecnologie avanzate, come i droni in ambienti critici a supporto della sicurezza e della protezione civile, che rafforzano il legame tra ricerca e territorio, generando ricadute concrete in termini di occupazione qualificata, attrazione di investimenti e valorizzazione delle competenze locali”.
“Le attività condotte al Brasimone coprono l’intero spettro della ricerca nucleare, dalla fissione alla fusione, fino alle applicazioni in ambito sanitario e di sicurezza”, sottolinea Alessandro Dodaro, direttore del dipartimento nucleare di Enea. Prosegue: “La sinergia con la Regione Emilia-Romagna, che si concretizza anche attraverso progetti formativi e infrastrutturali, rafforza il ruolo del centro come polo di eccellenza per l’innovazione tecnologica e la sostenibilità energetica. Le collaborazioni con partner industriali e istituzionali, come quella con “newcleo”, testimoniano l’impegno di Enea nel promuovere soluzioni all’avanguardia per il futuro del nostro pianeta, con ricadute significative sul territorio in termini di nuove competenze, crescita di filiere industriali ad alta tecnologia e creazione di un ecosistema locale orientato alla sostenibilità e all’innovazione”.
I consiglieri Fausto Gianella e Alberto Ferrero di Fratelli d’Italia chiedono, in commissione, se l’Italia sia pronta per un ritorno al nucleare. La risposta arriva da “newcleo”, che rileva come in Italia non ci sia, come in passato, un’autorità sulla sicurezza nucleare all’altezza.
Per Daniele Valbonesi (Partito democratico), sul futuro del nucleare in Italia, “il tema del nucleare non deve essere affrontato in termini ideologici, la ricerca deve continuare, l’aspetto dell’energia è di grande importanza”.
Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia), sull’Enea, parla di “un’attività importante che si fa in Appennino, la nostra montagna deve tornare ad essere quello che era, ripartiamo da questo grande progetto qui al Brasimone, sostenuto anche dal governo nazionale”.
Il centro Enea è immerso nell’Appennino bolognese, sulle sponde del lago del Brasimone. Tra gli edifici spicca la grande cupola, che doveva ospitare al suo interno il reattore sperimentale nucleare (noto come Prova Elementi di Combustibile-PEC), progetto sospeso a seguito del referendum sul nucleare del 1987. Oggi il centro, riconvertito, custodisce uno tra i più avanzati laboratori di ricerca sull’energia del futuro.
La commissione ha incontrato anche i sindaci della montagna bolognese.
(Cristian Casali)