Sanità e welfare

Marcello (FdI): “Aggiornare il piano regionale su HIV e malattie sessualmente trasmissibili”

Con una risoluzione si chiede alla giunta l’impegno a mettere in campo misure “per rendere realmente accessibile la profilassi pre-esposizione (PrEP) in tutte le province”

Aggiornare, in coerenza con il Piano nazionale 2024-2028, il piano regionale su HIV, epatiti e infezioni sessualmente trasmissibili. E’ l’impegno chiesto alla giunta regionale dal consigliere di Fratelli d’Italia, Nicola Marcello, attraverso una risoluzione.

Nell’atto di indirizzo si chiede anche alla giunta di mettere in campo misure “per rendere realmente accessibile la profilassi pre-esposizione (PrEP) in tutte le province, superando la logica dei pochi centri di riferimento attualmente presenti”, attivando punti di test rapidi gratuiti anche nelle farmacie o luoghi di aggregazione non sanitari, come previsto dal piano nazionale.

Il Piano nazionale, ricorda Marcello, “punta a obiettivi ambiziosi, da raggiungere entro il 2030”, tra i quali la riduzione del 90% delle infezioni da HIV, l’aumento dell’uso delle PrEP e dei test rapidi, l’eliminazione dell’epatite C, la piena integrazione tra servizi di prevenzione, diagnosi e cura.

“Il Piano – prosegue il consigliere – chiede espressamente alle Regioni di aggiornare i propri strumenti di programmazione in coerenza con queste linee e di attuare interventi concreti, con risorse, strutture e azioni mirate, uscendo da logiche simboliche o scollegate dalla realtà operativa”.

“In Regioni come Lombardia, Veneto e Marche – afferma poi Marcello – sono già attivi percorsi efficaci: centri PrEP diffusi, sportelli informativi, test rapidi, progetti nelle scuole e coinvolgimento delle comunità locali. In Emilia-Romagna, invece, mancano una cabina di regia vera e una rete regionale coordinata. Servono campagne semplici che arrivino nelle scuole, nei centri giovanili, nelle farmacie e nei contesti informali dove spesso l’HIV non viene nemmeno nominato”.

Da qui l’atto di indirizzo con il quale, tra l’altro, si chiede alla giunta anche di “istituire un Tavolo tecnico permanente regionale, che coinvolga AUSL, professionisti, associazioni, amministratori locali e rappresentanze delle comunità più esposte” e “di potenziare la formazione del personale sanitario e sociale per superare pregiudizi, migliorare la presa in carico e garantire un linguaggio corretto e rispettoso”.

(Brigida Miranda)

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