Sanità e welfare

Le commissioni Sanità-Ambiente-Statuto approvano l’assestamento 2025

Si tratta di una manovra da 60 milioni di euro, di cui 33 per il sistema sanitario. Disco verde anche a Rendiconto, Defr e Refit

Una manovra da 60 milioni di euro per sanità, ambiente, agricoltura e cultura. Disco verde delle commissioni Politiche per la Salute, Territorio e Ambiente e Statuto e Regolamento presiedute rispettivamente da Giancarlo Muzzarelli, Paolo Burani e Emma Petitti, all’assestamento di Bilancio 2025, la manovra estiva proposta dalla giunta che stanzia nuove risorse per le politiche pubbliche regionali.

La maggior parte delle risorse previste in assestamento (33 milioni di euro), sono destinate alla sanità, tra le principali voci extrasanità ci sono 11,7 milioni per le nuove imprese, 2,5 milioni per sostenere i settori agricoli in difficoltà – come la coltivazione della patata, del riso e della barbabietola e per la promozione della pera Igt -, 5 per l’ambiente, 4,2 per il turismo, 4,1 per i grandi eventi sportivi e 2,9 per la cultura.

Collegati all’assestamento le commissioni hanno approvato anche il Rendiconto, il Defr e il Refit. A presentare i vari provvedimenti sono stati i relatori di maggioranza (Fabrizio Castellari, Pd, per assestamento e Rendiconto, Daniele Valbonesi, Pd, per il Defr e Simona Lembi, Pd, per il Refit) e di minoranza (Fausto Giannella , FdI, per assestamento e Rendiconto, Alberto Ferrero, FdI, per il Defr e Nicola Marcello, FdI, per il Refit). I relatori di maggioranza hanno sottolineato l’importanza dei provvedimenti e come la scelta di destinare risorse regionali a un settore come quello sanitario sottofinanziato dallo Stato centrale sia una precisa scelta politica per tenere insieme sviluppo economico e coesione sociale a fronte di un quadro di politica economica nazionale in cui il governo sta chiedendo alle Regioni di destinare sempre più proprie risorse al finanziamento del debito pubblico nazionale. Dal canto loro i relatori di minoranza hanno ribadito come il governo Meloni abbia aumentato la spesa per il sistema sanitario nazionale e come la Regione dovrebbe razionalizzare la propria spesa a partire da quella sanitaria.

I temi economici oggetto dei provvedimenti in discussione hanno dato vita a un ampio confronto tra i consiglieri regionali.

“A nostro avviso con le risorse messe a disposizione ci dovrebbe essere una diversa organizzazione per la sanità. Abbiamo proposto un metodo trasparente, dove si dica come vengono allocate queste risorse. Ad esempio, non ci risulta che sui codici rossi del 118 ci sia tutta questa tranquillità. Inoltre, non abbiamo grandi novità sulle infrastrutture, il decreto Salva casa viene recepito all’ultimo e anche in tema di tutela del territorio qualcuno ci dovrebbe spiegare perché non sono state impiegate negli anni passati. Infine, sulla montagna alle belle parole aspettiamo i fatti. Responsabilità collettiva da entrambe le parti, ma vogliamo risposte concrete”, spiega Marta Evangelisti (FdI).

Per Francesca Lucchi (Pd) “sul tema dell’emergenza urgenza abbiamo fatto una commissione molto lunga e anche sui Cau è stata fatta una commissione in cui sono stati forniti dati puntuali, oltre a fare un’analisi. Approviamo nella seduta di luglio il Salva casa ma avremmo voluto approvare anche il decreto sulle aree idonee”.

Maria Costi (Pd) ricorda come “tutto l’avanzo di bilancio viene investito in sanità; il giudizio di parifica della Corte dei conti è positivo, lo sbilancio nasce dal fatto che la sanità è sottofinanziata. Per il 118 stiamo portando avanti un lavoro di rete con tutti gli operatori sanitari: un ringraziamento a loro che si dovrà tradurre nei fatti attraverso i contratti”.

“Penso sia evidente lo sforzo di questa amministrazione nei diversi ambiti, dalla sanità alla messa in sicurezza del territorio. I dati oggettivi non possono essere che questi. È positivo che si parli di sostegno alle famiglie per contrastare la natalità. Sono essenziali i servizi per l’infanzia, soprattutto nei primi anni, che possono portare al gap salariale tra uomo e donna”, spiega Vincenzo Paldino (Civici).

Luca Sabattini (Pd) è critico verso le opposizioni. “E’ indubbio che sul fronte sanitario ci sia una sofferenza e che ci sia una crescente richiesta di servizi: ma non si può pensare che l’erogazione di servizi possa essere realizzata con risorse nazionali calanti – afferma -. Trovo paradossale che ci venga detto che il parametro del Pil è inutile o non coerente quando si parla di finanziamento della sanità e poi, quando si parla di spese per gli armamenti a livello nazionale, il Pil torni ad essere un parametro da considerare. Ci viene chiesta attenzione sulle aree interne e montane, ma siamo la Regione che ha messo queste aree al primo posto nei bandi di finanziamento. Dobbiamo confrontarci con risorse statali che da un giorno all’altro vengono stralciate, per esempio su opere pubbliche che pure la minoranza continua a invocare”.

A Sabattini replica Priamo Bocchi (FdI). “Qualche consigliere insiste nel voler insegnare alla minoranza come svolgere il proprio ruolo. Ma noi facciamo opposizione in modo serio e non è un atteggiamento condivisibile il fatto che la maggioranza continui a cogliere l’occasione per fare sempre opposizione al governo nazionale. E anche sulle aree interne e montane, ribadisco che sono al centro dell’attenzione di questo governo”.

Alle osservazioni dei consiglieri regionali ha replicato l’assessore al Bilancio Davide Baruffi che si è detto preoccupato dalla situazione nazionale e internazionale, specie i dazi Usa i cui effetti sull’economia delle imprese emiliano-romagnole saranno molto dannosi, e, nel difendere l’efficacia delle politiche economiche della Regione Emilia-Romagna, ha criticato molte scelte del governo nazionale.

(Giorgia Tisselli, Brigida Miranda e Luca Molinari)

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