I Centri di assistenza urgenza (Cau), le strutture mediche sorte a seguito della riforma del servizio sanitario regionale per il trattamento di codici bianchi o verdi a minore intensità e sono l’oggetto dell’atto ispettivo presentato dalla capogruppo di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti. Nello specifico, Evangelisti si concentra sulla struttura di Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna, per un disservizio che ha portato alla chiusura del centro alle ore 20 della sera di Natale, invece di garantire il servizio per tutto l’arco delle 24 ore.
A seguito del problema rilevato anche da fonti giornalistiche, Evangelisti chiede alla giunta di “chiarire i motivi che hanno determinato una limitazione nel servizio offerto dal Cau di Casalecchio di Reno nella sera di Natale e determinando, di fatto, la mancata copertura notturna a causa della mancanza del medico che avrebbe dovuto coprire il turno dalle 20 alle 8 del mattino successivo”.
Evangelisti sottolinea poi “come a causa di questo problema i cittadini si sono dovuti rivolgere ai medici della continuità assistenziale (ex Guardia medica) oppure ai Pronto soccorso, esattamente come si era abituati a fare prima di questa riorganizzazione”.
Specificando come “i Cau rientrano tra i servizi di medicina generale ed i medici che operano in tali strutture sono professionisti convenzionati che non possono essere richiamati in servizio per coprire turni mancanti e cioè che non possono essere oggetto di ordini di servizio o di spostamenti da parte dall’Ausl”, Evangelisti fa propri i rilievi di alcuni sindacati di categoria per cui “l’apertura di nuove strutture sanitarie in un periodo di carenza di organico sottopone tutti gli operatori sanitari a lavoro aggiuntivo che, in base all’accordo sottoscritto dalla Regione ed alcuni sindacati di categoria, non sarebbe adeguatamente riconosciuto, né strutturato”.
Stante il problema organizzativo riscontrato, la capogruppo chiede quindi “quali sono le modalità adottate dall’Ausl di Bologna e dalle altre presenti sul territorio regionale, per l’organizzazione ed il reperimento del personale sanitario impiegato nei Cau e quanti turni sono stati effettivamente coperti da personale proveniente da altre strutture o servizi come, ad esempio, il 118 o la continuità assistenziale”.
A conclusione dell’interrogazione, infine, l’invito all’esecutivo regionale “a riaprire il confronto con tutte le sigle sindacali della sanità per giungere alla sottoscrizione di un nuovo contratto regionale condiviso da tutti e che tenga in giusta considerazione l’impegno del personale e le esigenze degli utenti”.
(Luca Boccaletti)