Sanità e welfare

Mastacchi (Rete Civica): rendere più vivibile la Dozza

Il capogruppo sollecita misure urgenti “per evitare il ripetersi dei disordini negli istituti di pena nazionali che tre anni fa portarono alla morte di 13 detenuti, di cui uno proprio nel penitenziario felsineo”

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“Chiarire le azioni che si vogliono attivare per risolvere una situazione già particolarmente complessa, intervenendo soprattutto sugli orari di apertura del riscaldamento nella struttura, per ridurre immediatamente i disagi di agenti, medici e infermieri nonché dei detenuti”.

Ad avanzare la richiesta è Marco Mastacchi (Rete Civica) il quale accende una luce sulla situazione di sovraffollamento del carcere bolognese della ‘Dozza’: “La situazione è talmente delicata -specifica il capogruppo di Rete Civica- che sul finire di luglio è stato sospeso l’ingresso di nuovi carcerati per alcuni giorni, visto che celle doppie o addirittura singole arrivavano a contenere fino a quattro persone, con tutti i disagi igienici e psicologici del caso”.

Mastacchi poi si riferisce all’ultimo episodio di violenza ai danni degli operatori delle forze dell’ordine riportato dalla stampa: “Un agente in servizio è stato ferito in un’aggressione da parte di un detenuto che lo ha sfregiato con una lametta, a conferma di una situazione molto delicata”.

Riportando anche le preoccupazioni recentemente espresse dal Garante dei detenuti di Bologna sul sovraffollamento della ‘Dozza’, che si accompagna a un’inadeguata offerta di attività lavorative, a un’impronta architettonica votata esclusivamente alla custodia dei detenuti e alla ridotta erogazione del riscaldamento nella struttura, Mastacchi sollecita un primo intervento preventivo sugli “orari di apertura del riscaldamento nella struttura, per ridurre immediatamente i disagi di agenti, medici e infermieri nonché dei detenuti”.

In fase di replica l’assessore al Welfare Igor Taruffi ha chiarito che “il problema della casa circondariale di Bologna è noto ma la competenza è del ministero della Giustizia e le problematiche oggi ricordate sono già state sollevate alle strutture ministeriali da parte degli uffici della Regione”. Taruffi, nel riportare le risposte date dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, conferma il sovraffollamento stimato dalle strutture del ministero in un 174% della capienza nominale mentre l’organico è sottodimensionato nella misura del 20% rispetto alla dotazione ordinaria. “Questa situazione -ha continuato Taruffi- ha portato a 75 trasferimenti in uscita dalla struttura bolognese. Per quanto riguarda il riscaldamento, una recente ispezione svolta nello scorso novembre ha certificato la temperatura media tra i 18 e i 20 gradi. Per ciò che invece compete i progetti di reinserimento, anche quest’anno è in vigore un progetto di reinserimento che ha erogato 534mila euro al Comune di Bologna. Le condizioni del carcere bolognese sono state riportate numerose volte al competente ministero, ma le risposte pervenute sono poche e non soddisfacenti”.

Marco Mastacchi ha colto positivamente le risposte ottenute ma ha sottolineato “il disagio vissuto non solo dai detenuti ma anche dai tanti lavoratori che operano nella struttura, auspicando attenzione sia per questa struttura sia per quella minorile ‘del Pratello'”.

(Luca Boccaletti)

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