Tasse ferme, conferma delle esenzioni dai ticket prima visita per le famiglie numerose, inserimento dei senza fissa dimora nel Servizio sanitario regionale, provvedimenti per favorire l’uso dei mezzi pubblici per studenti e pendolari prevendo risorse per non far pagare a molti di loro il biglietto nel tragitto casa/scuola e casa/lavoro. Fondi per imprese, cura del territorio, diritto allo studio, agricoltura, lavoro e cultura.
La commissione Bilancio presieduta da Massimiliano Pompignoli ha discusso il pacchetto Bilancio 2024, la manovra economico-finanziaria da 14 miliardi proposta dalla giunta.
Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) ha invitato a emendare la Nadef valorizzando ancora più l’economia sociale, soprattutto per quanto riguarda le attività legate all’innovazione sociale e ai fondi europei.
Stefano Bargi (Lega), relatore di minoranza della manovra di bilancio, ha chiesto interventi più radicali sul tema sicurezza e in particolare contro le baby gang sottolineando come “la prevenzione vada bene, ma riguarda le generazioni future, ma per le attuali baby gang serve la repressione”, mentre la relatrice di minoranza sulla Nadef (la Nota di aggiornamento al Documento di programmazione economica) Maura Catellani (Lega) ha replicato sul tema “prelievo di 45 milioni di euro”: “Ricordo che contributi del genere sono stati chiesti anche negli anni passati dai governi precedenti a quello attuale, citando anche un parere della Corte dei Conti che ammette questo tipo di contributo”. Sulla stessa linea Pompignoli che ha ricordato come “negli anni passati, pur a fronte di medesime richieste dei governi sostenuti da Pd e Movimento 5 Stelle e a tagli statali al Fondo nazionale per la sanità, il centrosinistra non ha fatto le alzate di scudi che fa ora. Vorrei capire il perché ora si urli allo scandalo. Oggi possiamo vedere se ci sono spese ingiustificate per reperire nuove risorse”. Pompignoli ha anche chiesto chiarezza sulle nuove norme in materia di Unioni di Comuni e ambiti territoriali.
“La richiesta del governo alla Regione di contribuire al contenimento del debito pubblico è un taglio, su questo bisogna essere chiari: si parla tanto di federalismo, eppure questo governo colpisce l’autonomia regionale”, spiega il relatore di maggioranza sul Bilancio Luca Sabattini (Pd) che difende l’intero impianto della manovra: “La Regione ha deciso misure per garantire il bus gratis ad alcune categorie di utenti, una di queste misure cosa 40 milioni: meno di quanto il governo ci chiede per il debito pubblico. A Bargi dico: la sicurezza è compito del livello statale”.
La relatrice di maggioranza sulla Nadef Palma Costi (Pd) sottolinea come “le scelte di Bilancio del governo preoccupano perché si inseriscono su una via iniziata nel 2010 quando furono cancellati i trasferimenti alle Regioni previsti dalle cosiddette leggi Bassanini che per l’Emilia-Romagna valevano 70 milioni di euro, siamo preoccupati soprattutto per la sanità e per il fatto che il governo sta dando delle risorse in deroga al Fondo sanitario statale a delle Regioni i cui cittadini vengono però a curarsi in Emilia-Romagna”.
“Sono arrabbiato perché il giorno prima dell’approvazione della Finanziaria il governo aveva chiesto alle Regioni un accordo sui seguenti tre punti: 3 miliardi per la sanità, 400 milioni per le aziende del trasporto pubblico per compensare spese Covid e inflazione e 50 milioni per le Regioni per gli emotrasfusi. Come Emilia-Romagna abbiamo detto: se tutte le Regioni ci stanno, ci stiamo anche noi e così le Regioni hanno sottoscritto l’accordo con il governo. Quando, però, è uscita la Finanziaria, nel testo c’era scritto che le Regioni dovevano contribuire al contenimento della finanza pubblica: è stata una presa in giro, ce lo potevano chiedere come ce lo hanno chiesto i governi precedenti, invece Meloni ha fatto tutto senza dircelo”, spiega l’assessore al Bilancio Paolo Calvano per il quale “è questo lavorare alle spalle delle Regioni che ci ha fatto arrabbiare, che ha fatto arrabbiare tutte le Regioni come ha detto in audizione in Parlamento il vicepresidente della Regione Lombardia che è un caro collega, ma non certo un comunista (si tratta di Marco Alparone, a lungo esponente di Fi e ora di Fdi, ndr) e che ha parlato di scelta del governo fatta senza accordo con la Regione spiegato come il contributo chiesto dalla Regione sia un problema perché si somma ad altre scelte del governo che riguardano le Regioni e hanno effetti negativi sulla vita dei cittadini”. Calvano ha spiegato che “il governo ha dato 40 milioni per la sanità del Molise: se in proporzione a noi quanto avrebbero dovuto dare? Poi è stato dato un contributo al Lazio….. Perché quello che si è potuto fare per alcune Regioni non è stato possibile per l’Emilia-Romagna?”.
(Luca Molinari)