Sanità e welfare

Evangelisti (Fdi): serve chiarezza su apertura Centri assistenza e urgenza

L’assessore alla Sanità Raffaele Donini: “I primi dati su Budrio e Vergato nel bolognese dimostrano come solo il 14-15% di chi va ai Cau va poi indirizzato al Pronto Soccorso. Questo conferma l’importanza della riforma”

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Chiarire dove è avvenuta l’attivazione dei Centri di assistenza e urgenza (Cau) all’interno del territorio regionale, con particolare riguardo agli orari di apertura, al personale impiegato e agli accessi registrati evasi o dirottati ai Pronto Soccorso dei presidi ospedalieri limitrofi.

A chiederlo, in un’interrogazione, è Marta Evangelisti (Fdi) che ricorda come “la riforma dell’emergenza-urgenza, voluta fortemente dall’assessore alla Sanità Raffaele Donini, pone notevoli dubbi, in particolare sulla gestione della procedura delle emergenze–urgenze che rischia di diventare eccessivamente farraginosa, lunga e non particolarmente efficace nel dare risposte celeri ai pazienti”.

“A inizio 2024 relazioneremo in commissione Politiche per la Salute, ma a oggi posso dire che le cose vanno bene”, spiega Raffaele Donini per il quale “al 4 dicembre 2023 sono attivi i Cau di Piacenza (H24), Budrio e Vergato nel bolognese, Comacchio, Copparo e Ferrara capoluogo, a breve apriremo Navile e Casalecchio di Reno a Bologna. Il personale assegnato va da un minimo di un medico e un infermiere a crescere. I primi dati dicono che solo il 14-15% di chi si è recato ai Cau di Budrio e Vergato è stato indirizzato ai Pronto soccorso, quindi chi si rivolge ai Cau ha problemi da basso accesso e il nuovo modello funziona”.

Parole alla luce delle quali Marta Evangelisti si dice insoddisfatta perché “le persone hanno il diritto alla salute di base e di emergenza, il Cau non può sostituire i Pronto Soccorso e come si vede i problemi dei Pronto Soccorso restano quelli che sappiamo. Occorre cambiare molte cose per garantire la salute dei cittadini”.

(Luca Molinari)

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