Sanità e welfare

Ok a risoluzione Pd: stop a precarietà negli Irccs e negli Isz

Critiche dal centrodestra: sbagliato introdurre una nuova figura dirigenziale; sulle stabilizzazioni errori nel passato dai governi nazionali di centrosinistra

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“Risolvere la questione precariato negli Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) e degli Istituti zooprofilattico sperimentali (Izs)”.

La commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Ottavia Soncini, approva risoluzione del Partito democratico a firma di Andrea Costa (primo firmatario), della stessa presidente Soncini, di Marcella Zappaterra, Pasquale Gerace, Antonio Mumolo, Matteo Daffadà, Marilena Pillati, Massimo Bulbi, Roberta Mori, Stefano Caliandro, Manuela Rontini, Luca Sabattini, Marco Fabbri e Nadia Rossi.

Costa e colleghi chiedono, coinvolgendo anche i parlamentare eletti sul territorio regionale, “vengano previste a Roma soluzioni di tipo normativo per superare definitivamente la questione precariato negli Irccs e negli Izs, programmando, nello specifico, strategie di stabilizzazione del personale della ricerca sanitaria (con contratti a tempo indeterminato), valorizzandone anche la professionalità acquisita, nonché creando la figura del dirigente della ricerca sanitaria (a fianco delle attuali figure della piramide) con la valorizzazione del titolo di dottorato di ricerca”. La risoluzione si pone anche altri due obiettivi: definire gli organici necessari al funzionamento di questi istituti e verificare la possibilità di costruire reti cliniche tra le diverse strutture della regione attive sulla ricerca.

Anche per Daniele Marchetti (Lega) “il tema è importante, nessuno mette in discussione il ruolo di questi ricercatori, così come degli istituti di ricerca, la questione stabilizzazioni, però, sembra un tentativo di ripulirsi la coscienza, ci sono colpe a livello nazionale dei governi di centrosinistra, anche la proposta di introdurre la figura del dirigente della ricerca è fuori da ogni logica, si continua a parlare di nuove cariche dirigenziali nonostante l’enorme buco in sanità”.

La replica di Costa: “Non abbiamo cambiato idea, l’obiettivo è salvaguardare la ricerca pubblica in sanità, partendo dalla valorizzazione del personale”.

(Cristian Casali)

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